Il progetto si propone di ricostruire virtualmente e
concettualmente la biblioteca di Vincenzo Viviani, associandola ad aree di
approfondimento tematico, al fine di fornire un profilo intellettuale dello
studioso, scienziato dell'Accademia del Cimento e ultimo allievo di Galileo. La
ricomposizione è stata effettuata attraverso lo studio di un documento che ne
tramanda la notitia librorum: l’inventario manoscritto della sua biblioteca
(Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 1195). Per attuare un primo
concreto lavoro ci si è avvalsi, per i casi più dubbi, della possibilità di un
raffronto con il manoscritto autografo di Viviani contenente una lista sommaria
e senza note tipografiche delle opere da lui possedute (Firenze, Biblioteca
nazionale centrale, Gal. 155, p. 45). L’importanza del Palatino 1195, oltre che
nel riprodurre l’effettiva quantità dei titoli della raccolta dello scienziato,
risiede nella riproposizione delle singole registrazioni complete dei dati
editoriali, il che rappresenta, in effetti, un aiuto eccezionale nel processo
di identificazione del fondo. Attraverso
lo spoglio del documento è stato possibile attuare una prima ricostruzione
bibliografica della biblioteca, naturalmente coi normali limiti di identificazione
rappresentati dalle carenze documentarie legate alle varie dispersioni dei
volumi. Il prototipo presenta una lista di 1750 opere suddivise in edizioni
identificate, edizioni non identificate ed esemplari appartenenti alla libreria
di Viviani. L’identificazione degli
esemplari è basata sulla provenienza, sulla nota di possesso, sulla presenza
del monogramma “W” con il quale i bibliotecari siglarono i libri provenienti
dalla libreria dello scienziato.
Attualmente sono consultabili online ca. 1600 pubblicazioni.
Il progetto è stato realizzato nel contesto di una
collaborazione con la Biblioteca Biomedica dell'Università degli studi di
Firenze e con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.